Uno spazio verde infinito, un paesaggio fatto di morbide colline dove filari di vigne, olivi, erbe aromatiche e alberi da frutto trovano il loro habitat naturale. Siamo a Sclafani Bagni nella splendida Tenuta Regaleali, a circa 50 chilometri a sud-est di Palermo, nel cuore della Sicilia. Dal 1830 questo territorio e questa azienda racconta una parte della storia della regione, attraverso il suo paesaggio, chi lo coltiva, il vino prodotto da questa simbiosi fra uomo e natura.
Regaleali era uno dei feudi della Sicilia centrale, famoso per la fertilità dei suoli e la bontà dei suoi prodotti. Una classica azienda agricola dove convivevano (e convincono tuttora) grano, olivi, pascolo e vite. La sua particolare posizione geografica le conferisce un clima particolare caratterizzato da inverni freddi e forte escursione termica estiva.
L’azienda è estesa 520 ettari e, nonostante negli ultimi 50 anni si sia sviluppato l’aspetto vitivinicolo ed i vigneti oggi ricoprono una superficie vicina ai 360 ettari, sono state mantenute tutte le coltivazioni tradizionali in modo da garantire alla tenuta una giusta diversità colturale e da non perdere tutte quelle ricchezze agricole che fanno parte del patrimonio dell’azienda.
La serata
Siamo a Marzo, è lunedì. Io, Emanuele, Fabio e Leonardo. Pronti a partire da Mazara del Vallo nel primo pomeriggio. Dopo un viaggio in macchina di circa tre ore siamo arrivati alla tenuta Regaleali alle 19.00 circa e subito siamo stati accolti e accompagnati in camera giusto per darci una sistemata. Subito dopo siamo stati invitati a fare l’aperitivo nel salone del baglio, uno spazio affascinante e molto accogliente, ricco di cimeli, di premi e riconoscimenti che la famiglia Tasca ha ottenuto nel corso degli anni, molti dei quali risalenti anche all’800.
All’aperitivo, servito tra una chiacchierata e l’altra stando comodamente seduti al lato di un caldo camino, ci è stato servito l’Almerita Brut, un metodo classico ricco, fragrante e fruttato ottenuto da uve Chardonnay e che si presenta al palato con una bella cremosità e morbidezza.
Dopo l’aperitivo siamo stati invitati nella sala da pranzo dove ci è stata servita una bella cena accompagnata da tre ottimi vini.
Con il primo, delle pennette al cavolfiore con uva passa e mollica tostata ci viene servito lo Chardonnay Villa San Francesco 2015, un vino dal colore giallo dorato intenso, con profumi che ricordano la frutta gialla, la vaniglia, la cannella. Un sapore ricco e intenso, complice anche una bella freschezza data da una buona acidità. Un vino molto equilibrato. Un ottimo Chardonnay.
Con la seconda portata, uno spezzatino di castrato accompagnato da una caponata classica siciliana, viene servito il Cabernet Sauvignon Vigna San Francesco 2013, un rosso rubino con bei riflessi granati che al naso esprime sentori di frutta rossa matura, spaziatura di vaniglia e pepe nero, lievi sentori di menta nel finale. Al palato viene fuori il frutto. Un vino di buona freschezza e di grande equilibrio.
La famiglia Tasca è stata una delle prime in Sicilia ad intuire le potenzialità dei grandi vitigni internazionali e queste due etichette, i cui vigneti sono stati impiantati nella tenuta di Regaleali già nel 1985, sono il risultato di un grande lavoro e di una grande visione internazionale dei vini siciliani.
A fine cena arriva il dessert, un cannolo siciliano accompagnato da un vino passito ottenuto da uve Moscato e Trainer Aromatico, Diamante 2015. Bel colore giallo oro. Al naso esprime profumi di frutta candita mentre al palato si presenta dolce e morbido.
La serata continua nel salone accanto al camino, e tra un calice di ottimo vino ed una chiacchierata con il gruppo ci rendiamo conto che l’ora si è fatta tarda e così la serata volge al termine.
Colazione
Sarà stato il buon vino bevuto la sera prima, sarò stata l’aria fresca e pulita di campagna che si respira in questa tenuta, sta di fatto che mi sono svegliato alla buon’ora, tranquillo e rilassato per una notte passata in una camera comoda e spaziosa, arredata e rifinita con una eleganza d’altri tempi, proprio come nello stile di tutta la struttura.
Mi affaccio dal balcone e il colpo d’occhio è affascinante: tutta la tenuta Regaleali davanti ai miei occhi, con il sole ancora tiepido ad illuminare le immense colline ricche di vigneti. Un’immagine semplicemente bella, che ho voluto immortalare in questa foto e che ritengo racconti da sola la bellezza di questo luogo unico al mondo.
Anche se non avrei voluto ho chiuso il balcone e sono sceso a fare colazione. Qui oltre a coltivare la vigna si coltivano anche la maggior parte degli alimenti che, un tempo, erano anche di sostentamento a tutta la tenuta. La colazione infatti, così come tutte le altre portate della cena e del pranzo, è preparata con ingredienti per lo più prodotti sul territorio: latte fresco, torte e crostate, marmellate e conserve.
In giro per la Tenuta
Dopo la colazione, e ancora prima di raggiungere il gruppo per il giro in vigna, mi sono dedicato a fare qualche foto attorno al baglio, una tipica struttura ottocentesca di campagna. Molto carina l’idea di colorare di blu i balconi e le finestre, oltre che il portone d’ingresso. E così sarà anche nell’atrio interno.
Entrando all’interno del baglio si nota subito la “Putia” un piccolo negozio dove poter acquistare vini e gadget ma che funge anche da reception. Come vedete anche qui il blu predomina molto e riesce ad armonizzarsi perfettamente con tutto il resto.
Nell’atrio interno si affacciano diverse stanze: alcune portano al salone e alla sala da pranzo del baglio, altre alla sala degustazione (che è stata ricavata all’interno di un vecchio frantoio), altre ancora sono camere per gli ospiti. Nell’atrio è possibile trovare anche alcuni salottini in legno dove è possibile rilassarsi e godere della tranquillità del posto.
All’interno predomina su tutto il salone, lo stesso dove la sera prima ci è stato servito l’aperitivo. Da qui è possibile capire ed apprezzare la storia della famiglia Tasca: una stanza piena non solo di opere d’arte, ma anche ricca di tanti ricordi e riconoscimenti che la famiglia Tasca è riuscita a collezionare nel corso di tanti anni.
Ci sono diverse librerie dove è possibile trovare tanti volumi dedicati anche al mondo del vino, e ci sono i tanti premi nazionali ed internazionali ottenuti dai vini prodotti nella tenuta. Molto belle le statue di argilla lavorate e dipinte a mano che rappresentano le varie figure del presepe.
Attorno al baglio spazi infiniti di verde, di vigne, di agrumi, di fichi. I profumi della campagna qui ci sono tutti. Non solo vigne ma anche l’orto, gli alberi da frutto, le piante aromatiche del mediterraneo e perfino le api tra i fiori di rosmarino.
In Vigna
Dopo aver terminato il tour alla scoperta degli spazi attorno al baglio siamo pronti per il giro in vigna. Ad accompagnarci ci sarà Corrado, grande conoscitore delle vigne della tenuta che con la sua simpatia si dimostrerà essere una perfetta guida. E allora ecco che si salta tutti sul fuoristrada, pronti per addentrarci tra i filari dove nascono quasi tutti i prodotti dell’azienda.
Il primo punto dove ci fermiamo e la Vigna San Francesco sull’omonima collina. Qui, nella parte più bassa, dove i terreni sono più argillosi e quindi adatti alle uve bianche di struttura, viene coltivato lo Chardonnay. Nella parte alta, dove i terreni sono un misto tra sabbia e argilla, viene coltivato il Cabernet Sauvignon. Lo Chardonnay e il Cabernet Sauvignon sono gli stessi vini di cui vi ho parlato sopra.
Dopo la Vigna San Francesco il giro continua, ed ecco via via addentrarci tra i filari di Santa Rosa, Piana Gelso, Ciminnita, Baracca Nuova, fino ad arrivare ad Alberello Conte Lucio ovvero la vigna dove nasce il Rosso del Conte.
Qui, in questo spazio di terra coltivato ad alberelli, nasce uno dei più grandi vini siciliani: il Rosso del Conte. Nato nel 1970, voluto e creato dal Conte Giuseppe, questo vino esprime le caratteristiche della tenuta Regaleali. Un Perricone e un Nero d’Avola coltivati ad alberello. La sua storia è lunga e fatta di numerose evoluzioni tra cui diverse tipologie di affinamento. Fu il primo vino da vigna unica in Sicilia.
Queste di sotto sono foto scattate dalla punta più alta di tutta la tenuta dalla quale si può avere una visione abbastanza ampia di tutte le terre di Regaleali. In fondo, quasi al centro della foto, è possibile vedere il baglio.
Ammirando panorami come questi come potremmo non apprezzare questa terra, questa Sicilia. Una Sicilia autentica, vera, bella, fatta di lavoro, di persone, di storia, di paesaggi. Un miscuglio meraviglioso di colori, dove luci e ombre si intrecciano quasi come fosse un gioco tra il cielo e la terra. Un paesaggio fatto di filari e di vigne, creato dall’uomo e plasmato dal sole e dal vento.
In basso vi presento i compagni di viaggio, con i quali ho avuto il piacere di trascorrere due giorni indimenticabili. Molti di loro non li conoscevo, ma alla fine del viaggio mi è sembrato di conoscerli quasi da una vita. Complice anche la magia del vino. Perché il vino non è solo bere bene, non serve solamente ad accompagnare le pietanze più prelibate. Il vino è socialità, è convivialità. Il vino è buon vivere. Il vino è spesso quel trend union che tiene insieme amicizie, amori, passioni. E poi, mizzica quanto è buono.
La Cantina
Dopo lo splendido tour in vigna, eccoci all’interno della cantina. Da un lato la natura, dall’altro la cultura. Ovviamente così per come le intendiamo oggi. D’altronde la dicotomia natura-cultura è un tema che affascina da sempre e tutt’ora antropologi, psicologi, linguisti, semiologi. Si tende sempre più a pensare questi due termini non come degli opposti ma semmai in interazione fra loro, quasi ad influenzarsi a vicenda. Ed è un po’ quello che succede qui, a Regaleali. Ma, ovviamente, questo è un altro tema. Torniamo quindi alla cantina.
Qui vengono vinificati, affinati e imbottigliati tutti i vini prodotti nella tenuta e non solo. In questa zona, collegata dal retro al baglio, oltre alle varie cisterne di affinamento in acciaio, sono presenti anche le storiche botti di rovere di Slavonia dove per anni ha affinato il Rosso del Conte e le barrique dove crescono di corpo e di struttura i grandi vini prodotti a Regaleali.
Pratiche di cantina (e di vigna) che seguono molto il rispetto delle persone e dell’ambiente, per una azienda che ha fatto della sostenibilità una vera bandiera, portando avanti anche importanti progetti e studi con diverse Università del paese, tra cui quella di Palermo e di Piacenza.
Degustazione
Dopo aver osservato con i nostri occhi dove nasce e viene coltivata l’uva e dopo aver acquisito tutte le nozioni circa i vari metodi di vinificazione che si svolgono in cantina, siamo passati alla prova d’assaggio. Una degustazione tecnica, guidata sempre dallo stesso Corrado, e che ci ha permesso di approfondire ancora di più tanti aspetti sui prodotti di questa azienda.
La degustazione si è tenuta in una sala molto bella, ricavata in quella che anticamente era utilizzato come frantoio per la produzione dell’olio.
Sei i vini in degustazione. Tre bianchi e tre rossi. Si comincia con l’Antisa Catarratto 2016. Un vino dal colore giallo paglierino che al naso ricorda subito il profumo del pompelmo rosa. Intenso e abbastanza complesso. Un vino fresco e di buona acidità.
Si prosegue con il secondo bianco, Cavallo delle Fate Grillo 2016. Un bel giallo paglierino dai sentori agrumati, fruttati e floreali. Al palato si presenta secco, fresco, persistente, di buona sapidità e struttura.
Si conclude il giro dei bianchi con il terzo vino, Nozze d’Oro 2015. Nel 1984 il Conte Giuseppe Tasca d’Almerita decise di celebrare i 50 anni di matrimonio con la moglie Franca con un vino che raccontasse la storia di famiglia e la Tenuta. Nato da uve Inzolia e Sauvignon Selezione Tasca (una selezione di una vigna presente a Regaleali dalla fine della Prima Guerra Mondiale), questo vino è in grado di esprimere grande freschezza da giovane ma che è capace di dare ottimi risultati anche dopo lunghi affinamenti. Un bel colore giallo paglierino, profumi di frutta bianca quali mela, melone e pesca ed un finale leggermente mielato. In bocca e secco, fresco, fragrante e di buon equilibrio.
Continua la degustazione e si passa ai rossi. Il primo è Lamùri 2015, un Nero d’Avola in purezza che affina per 12 mesi in barili di rovere francese da 225 litri. Un bel colore rosso rubino. Al naso i sentori sono quelli del frutto, di mora, di ciliegia, di confettura. Il legno conferisce quelle note speziate di cannella e di vaniglia. Al palato questo vino e caldo, intenso, vellutato, con un tannino morbido ed elegante.
Il secondo rosso in degustazione è un Monreale DOC, La Monaca 2014, un Syrah in purezza della tenuta Sallier de La Tour. Un rosso rubino intenso con riflessi violacei. Al naso emergono sentori speziati, balsamici e di erbe aromatiche. Un vino secco, caldo, morbido e di buona persistenza.
La degustazione si conclude con il Rosso del Conte 2012. Questo vino è l’espressione più alta dei vini della tenuta Regaleali e di tutta l’azienda. Le migliori selezioni di uve Nero d’Avola della tenuta per almeno il 60 % e per il resto altre uve rosse sempre di Regaleali. 18 mesi di affinamento in barili di rovere francese da 225 litri e 12 mesi di affinamento in bottiglia. Al calice si presenta consistente, con un bel colore rosso rubino intenso e con bei riflessi violacei. Al naso i profumi sono quelli di ciliegia, di frutti di bosco, di vaniglia, di cannella, bei sentori di menta e salvia nel finale. Al palato è ricco, con un bel retrogusto di frutta matura. Un vino pienamente armonico ed equilibrato.
Aperitivo e Pranzo
Per concludere la giornata, e quindi tutta la visita a Regaleali, ci viene offerto prima l’aperitivo e subito dopo il pranzo. Vista la bella giornata l’aperitivo si è svolto all’aperto, nell’atrio interno del baglio. Ad accompagnare diversi stuzzichini ci è stato servito un metodo classico unico in Sicilia, ovvero un Almerita Contessa Franca 2010, un millesimato che sta 60 mesi a contatto con i lieviti. Una lenta e lunga permanenza sui lieviti che danno a questo spumante, ottenuto da sole uve Chardonnay della tenuta Regaleali, una fragranza ed una freschezza molto interessante. Alla vista è brillante con un perlage fine. Al naso si sentono i lieviti ma anche il frutto. Al palato è pieno, fresco, lungo. Molto equilibrato. Un grande metodo classico dedicato ad una donna che ha avuto un ruolo fondamentale nella storia di Regaleali.
Dopo l’aperitivo ci siamo accomodati nella sala da pranzo, dove ci è stato servito un pranzo da tre portate. Una pappardella di pasta fresca fatta con grano perciasacchi prodotto nella tenuta di Regaleali (l’azienda sta portando avanti anche un progetto di recupero dei grani antichi siciliani ed il perciasacchi è uno dei migliori grani da sempre presente in Sicilia) con un pesto di salvia e pecorino. Un involtino di carne ripieno con formaggio e uva passa e verdure di contorno. E per finire una sfincia ripiena di crema di ricotta di pecora.
Come noterete dalle foto a tavola c’è anche dell’olio extravergine di oliva prodotto dall’azienda Tasca. Per l’esattezza sono due gli oli prodotti da Tasca: l’Olio Regaleali, prodotto con la migliore selezione degli oliveti presenti nella tenuta, principalmente da cultivar Nocellara e Biancolilla, e L’Olio di Mozia, prodotto sulla stessa isola insieme con la Fondazione Whitaker.
Per il pranzo l’azienda ha voluto concludere la visita facendoci degustare i vini dell’Etna. Tre etichette, un bianco e due rossi.
Tascante Buonora 2015, 100% Carricante, storico vitigno utilizzato per la sua grande produttività, oggi riqualificato dall’Etna grazie alle note che riesce a regalare, tra cui mineralità, note sulfuree e e sentori di idrocarburi. Un vino di grande freschezza.
Tascante Ghiaia Nera 2014, 100% Nerello Mascalese, altro grande vitigno storico dei territori dell’Etna, riesce ad esprimere nel bicchiere una grande personalità data da un tannino morbido e da una bella freschezza. Un vino che affina 12 mesi in botte di rovere e ma che riesce a mantenere un profilo territoriale molto alto.
Il Tascante 2013, anche questo un Nerello Mascalese al 100% ma proveniente da un vitigno più storico. Un vino che affina in botti di rovere di Slavonia per 18 mesi, ricco, elegante e di grande intensità aromatica. Tannico, minerale, di buona freschezza. Persistente ed equilibrato. Un vino che è grande espressione del territorio in cui nasce ed evolve.
Con il dessert, uno squisitissimo sfincione di ricotta, ci viene servito il Capofaro 2015, un vino passito, una Malvasia delle Lipari di buona freschezza e acidità. L’uva viene fatta appassire sui graticci con un sistema che ne consente la disidratazione naturale. Capofaro affina sei mesi in acciaio e quattro bottiglia. Il risultato è un vino dal grande profilo aromatico tipico della Malvasia del territorio di Salina (Isole Eolie).
E con questo si conclude la visita in quello che oserei definire uno dei più bei luoghi di tutta la Sicilia. Un territorio unico, non solo per bellezza ma anche per clima, per caratteristiche fisiche del terreno, per esposizione al sole, per escursioni termiche; tutte peculiarità che aiutano l’uomo a produrre vini importanti. Un’azienda storica, portata avanti da una famiglia che da otto generazioni porta un po’ di Sicilia nel mondo grazie ai suoi prodotti. Ma soprattutto una realtà vitivinicola che riesce a trasmettere in ogni calice i sapori, i profumi, i colori di una Sicilia inimitabile.
Vorrei concludere questo lungo (e mi auguro piacevole) post con alcuni ringraziamenti. Il primo a Rosanna, che mi ha invitato e voluto fortemente. A tutto il gruppo, con un particolare saluto per Emanuele, Fabio e Leonardo. A Corrado, che con la sua simpatia e preparazione ci ha spiegato in ogni dettaglio tutto ciò che è Regaleali. E a Bogata (sperò di averlo scritto bene), che ci ha accolti nelle bellezze di Regaleali con grande eleganza.
TENUTA REGALEALI – TASCA D’ALMERITA
Contrada Regaleali
90020 Sclafani Bagni (PA)
Tel. +39 0921 544011